staseraaaaaaaaaaaaa!
venerdì 26 settembre 2008
sabato 20 settembre 2008
The haunted - Versus
Si potrebbe dire che quest'ultimo lavoro dei The Haunted, Versus, possa essere una sintesi tra il disco di ritorno di Peter Dolving, rEVOLVEr, e The Dead Eye, ma non sono ancora sicuro che come definizione sia giusta.
Sono di parte si sa, ma questo disco contiene canzoni che non sfigurerebbero affatto in qualche vecchio lavoro più "tirato" come per esempio little cage, il singolo che apre il cd moronic colossus, soprattutto l'incazzatissima crusher (...two, three, four e via al pogo!) e la penultima traccia faultline che dopo l'1:55 ci delizia con uno stacco di stampo vagamente Slayerano (si può dire?) per poi riprendere l'intro cadenzato e chiudere con la strofa, insomma...la fantasia nello strutturare le canzoni non manca, come risaputo.
Altre canzoni invece hanno tempi più dilatati vedi ceremony ma soprattutto rivers run e la successiva iron mask, nelle quali non prevale l'aggressività ma è ben apprezzabile un lavoro molto curato sulle linee melodiche e le armonizzazioni delle chitarre e forse è per questo che ricordano qualche sonorità di the dead eye.
Fra i pezzi che personalmente preferisco consiglio trenches che è la traccia numero 4 : un misto di malinconia e rabbia espressa attraverso un riff di chitarre abbastanza semplice e orecchiabile, una strofa potente e una conclusione "corale" come una sorta di sfogo a chiudere la canzone, molto sentita.
Per quanto riguarda Dolving ho capito che con la voce può fare quel cavolo che gli pare: in questo cd passa dal growl, allo scream, al pulito fino alle parti sussurrate/parlate (che abbondano a dir la verità) il tutto a prova di una flessibilità vocale da paura della quale ci aveva già fatto capire qualcosa con il precedente album; in bilico fra l'incazzoso e lo schizzato, la voce di Peter non poteva essere migliore.
Che la band ormai abbia preso una via in direzione della melodia lo si era già capito probabilmente da prima di revolver, per questo a qualche amante delle sonorità di un tempo più dirette e più "grezze" questo album non piacerà, ma il riffing fatto dai Bjorler brothers & Co. , pur essendo rimasto nelle orecchie dei fan degli At the gates, rimane sempre riconoscibile e ancor più personalizzato.
Un album che va ascoltato varie volte per apprezzarlo bene.
...ahn, mi ero dimenticato di dire che la maggior parte di Versus è stato registrato in presa diretta... fate voi!
Sono di parte si sa, ma questo disco contiene canzoni che non sfigurerebbero affatto in qualche vecchio lavoro più "tirato" come per esempio little cage, il singolo che apre il cd moronic colossus, soprattutto l'incazzatissima crusher (...two, three, four e via al pogo!) e la penultima traccia faultline che dopo l'1:55 ci delizia con uno stacco di stampo vagamente Slayerano (si può dire?) per poi riprendere l'intro cadenzato e chiudere con la strofa, insomma...la fantasia nello strutturare le canzoni non manca, come risaputo.
Altre canzoni invece hanno tempi più dilatati vedi ceremony ma soprattutto rivers run e la successiva iron mask, nelle quali non prevale l'aggressività ma è ben apprezzabile un lavoro molto curato sulle linee melodiche e le armonizzazioni delle chitarre e forse è per questo che ricordano qualche sonorità di the dead eye.
Fra i pezzi che personalmente preferisco consiglio trenches che è la traccia numero 4 : un misto di malinconia e rabbia espressa attraverso un riff di chitarre abbastanza semplice e orecchiabile, una strofa potente e una conclusione "corale" come una sorta di sfogo a chiudere la canzone, molto sentita.
Per quanto riguarda Dolving ho capito che con la voce può fare quel cavolo che gli pare: in questo cd passa dal growl, allo scream, al pulito fino alle parti sussurrate/parlate (che abbondano a dir la verità) il tutto a prova di una flessibilità vocale da paura della quale ci aveva già fatto capire qualcosa con il precedente album; in bilico fra l'incazzoso e lo schizzato, la voce di Peter non poteva essere migliore.
Che la band ormai abbia preso una via in direzione della melodia lo si era già capito probabilmente da prima di revolver, per questo a qualche amante delle sonorità di un tempo più dirette e più "grezze" questo album non piacerà, ma il riffing fatto dai Bjorler brothers & Co. , pur essendo rimasto nelle orecchie dei fan degli At the gates, rimane sempre riconoscibile e ancor più personalizzato.
Un album che va ascoltato varie volte per apprezzarlo bene.
...ahn, mi ero dimenticato di dire che la maggior parte di Versus è stato registrato in presa diretta... fate voi!
venerdì 19 settembre 2008
un paio di buone notizie
fanno sempre bene
pare che i get up kids torneranno a suonare.. non si sa dove e quando.. ma almeno ci si può sperare:
http://www.absolutepunk.net/showthread.php?t=531771
e poi uscirà un live die Between the Buried and Me:
http://absolutepunk.net/gallery/showimage.php?i=126891&c=7
non male dai..
pare che i get up kids torneranno a suonare.. non si sa dove e quando.. ma almeno ci si può sperare:
http://www.absolutepunk.net/showthread.php?t=531771
e poi uscirà un live die Between the Buried and Me:
http://absolutepunk.net/gallery/showimage.php?i=126891&c=7
non male dai..
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mercoledì 17 settembre 2008
quest' anno a novembre fa caldo.
The Bronx
The Bronx III
November 11, 2008
White Drugs
The (International) Noise Conspiracy
Cross of My Calling
November 25, 2008
American/Vagrant
segnare sul calendario.
The Bronx III
November 11, 2008
White Drugs
The (International) Noise Conspiracy
Cross of My Calling
November 25, 2008
American/Vagrant
segnare sul calendario.
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martedì 16 settembre 2008
Norma Jean - The Anti-Mother
Ok, l'ho ascoltato per bene e devo ammettere che, se in un primo momento ero rimasto un po' deluso, col passare degli ascolti mi sono ricreduto; alla fine sto dischetto non è niente male. Però.. però ci si aspettava di più, o almeno, pensavo che con tutti ste collaborazioni(PageHamilton degli Helmet e Chino Moreno dei Deftones) sotto ci fosse qualcosa di grosso. E invece è uscita una cosa molto/troppo simile a "Redeemer". Quindi niente di nuovo, tempi spesso dilatati che si aggrovigliano verso uno pseudo-math, ma senza mai esagerare. C'è tanta melodia in più, sia nella voce, sia nelle chitarre, che spesso mettono gi ù riff di impatto "facili da ascoltare". Non si prendono rischi, se non per aggiungere appunto qualche noto personaggio alla voce o poco più. C'è da dire che qui i talenti in prestito si sentono, le canzoni suonano più curate e in qualche caso si perde addirittura il suono che caratterizza i normajean. Tolto quel pugno di song però rimane poco di originale, e mi suonano troppo leggerini. Potevano (anzi dovevano) fare di più, perché anche se gli anni passano(e le formazioni cambiano), "Bless the Martyr and Kiss the Child" è ancora lì, a testimonianza delle capacita che avevano/dovrebbero avere. Quello si, era un discodellamadonna.
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lunedì 15 settembre 2008
The haunted: live @ Rolling Stone 13/09/08
E' saltata la data dei Twisthead a Legnago, per cui ci siamo fiondati in quel di Milano sabato 13 per assistere al concerto del mio gruppo preferito del momento i The haunted.
Il concerto faceva parte del progetto "Live Across" di Milano e consisteva in un periodo di qualche giorno in cui, acquistando un solo biglietto a 10 euro, si poteva assistere agli show in più locali della città nella medesima sera: a questo punto poteva risultare anche comprensibile che, per quella cifra, metalheads e appassionati di generi simili avrebbero potuto riempire una location storica come il Rolling Stone per un gruppo internazionale come i The Haunted e invece... locale semivuoto ( e per "semivuoto" intendo 3/4 del locale vuoto!).
Se inizialmente la cosa mi ha lasciato un pò perplesso, forse un pò deluso anche, mano a mano che passava il tempo mi rendevo conto che la bellezza dello show era proprio quella di essere "pochi intimi" e vedere Peter Dolving e Co. gasarsi e suonare come se fossero davanti ad un'arena sold out: a dimostrazione dell'attitudine e della sincera passione dei nostri 5 sul palco, basta leggere il ringraziamento per i fans accorsi allo show di Milano, scritto sulla loro pagina my space, respect.
Anche se noi presenti penso non avessimo superato le 100-120 presenze, regolarmente partiva in coro il grido "Haunted! Haunted!", tutti cantavano le canzoni, a me è venuta l'emicrania dopo 2 canzoni che ho provato a cantare come fa Dolving... lui invece la voce ce l'aveva, eccome.
Apre lo show l'intro di chitarra di The premonition, con una base registrata, poi loro attaccano al volo con The flood e The medication tratte dall'album The dead eye, e subito scatta il pogo, circoscritto ma c'era.
Dopo mi sembra siano passati per un attimo a Revolver con 99, e di nuovo al penultimo lavoro con The crowning, The reflection, la stupenda The fallout.
Non ricordo l'esatto ordine delle canzoni ma mi ricordo bene che hanno sparato in scioltezza la memorabile In vain, tratta dal primo album, poi momento di macello assoluto con No compromise e All against all (Revolver), D.O.A. da One kill wonder.
Dell'album che sta per uscire, Versus, disponibile in streaming ancora per un pò sulla loro pagina myspace, ci hanno sbattuto in faccia Moronic Colossus (che ne è il singolo), e Trenches che per ora è la mia canzone preferita fra quelle nuove...prossimamente scriverò qualcosa, appena si può... poi le diaboliche Dark intentions e Bury your dead a conclusione dello show.
I The haunted suonano bene (anche se Jensen aveva qualche problema con le spie e suonava con una testata cassa Randall che ronzava un tantino), loro non sono spettacolari sul palco, non saltano di quà e di là come forsennati anche se Peter Dolving fa sempre il suo sporco show con quelle espressioni degli occhi rovesciati da schizzato psicopatico alternato a quel modo di fare da casinista e amicone con il pubblico...loro piacciono per la musica, tutt'altro che banale o modaiola, e per la loro semplice attitudine nel disegnare stati d'animo in bilico fra la rivolta, la fragilità e la passione con grande efficacia.
"No false pride, no fashion, no fake set of values"
Il concerto faceva parte del progetto "Live Across" di Milano e consisteva in un periodo di qualche giorno in cui, acquistando un solo biglietto a 10 euro, si poteva assistere agli show in più locali della città nella medesima sera: a questo punto poteva risultare anche comprensibile che, per quella cifra, metalheads e appassionati di generi simili avrebbero potuto riempire una location storica come il Rolling Stone per un gruppo internazionale come i The Haunted e invece... locale semivuoto ( e per "semivuoto" intendo 3/4 del locale vuoto!).
Se inizialmente la cosa mi ha lasciato un pò perplesso, forse un pò deluso anche, mano a mano che passava il tempo mi rendevo conto che la bellezza dello show era proprio quella di essere "pochi intimi" e vedere Peter Dolving e Co. gasarsi e suonare come se fossero davanti ad un'arena sold out: a dimostrazione dell'attitudine e della sincera passione dei nostri 5 sul palco, basta leggere il ringraziamento per i fans accorsi allo show di Milano, scritto sulla loro pagina my space, respect.
Anche se noi presenti penso non avessimo superato le 100-120 presenze, regolarmente partiva in coro il grido "Haunted! Haunted!", tutti cantavano le canzoni, a me è venuta l'emicrania dopo 2 canzoni che ho provato a cantare come fa Dolving... lui invece la voce ce l'aveva, eccome.
Apre lo show l'intro di chitarra di The premonition, con una base registrata, poi loro attaccano al volo con The flood e The medication tratte dall'album The dead eye, e subito scatta il pogo, circoscritto ma c'era.
Dopo mi sembra siano passati per un attimo a Revolver con 99, e di nuovo al penultimo lavoro con The crowning, The reflection, la stupenda The fallout.
Non ricordo l'esatto ordine delle canzoni ma mi ricordo bene che hanno sparato in scioltezza la memorabile In vain, tratta dal primo album, poi momento di macello assoluto con No compromise e All against all (Revolver), D.O.A. da One kill wonder.
Dell'album che sta per uscire, Versus, disponibile in streaming ancora per un pò sulla loro pagina myspace, ci hanno sbattuto in faccia Moronic Colossus (che ne è il singolo), e Trenches che per ora è la mia canzone preferita fra quelle nuove...prossimamente scriverò qualcosa, appena si può... poi le diaboliche Dark intentions e Bury your dead a conclusione dello show.
I The haunted suonano bene (anche se Jensen aveva qualche problema con le spie e suonava con una testata cassa Randall che ronzava un tantino), loro non sono spettacolari sul palco, non saltano di quà e di là come forsennati anche se Peter Dolving fa sempre il suo sporco show con quelle espressioni degli occhi rovesciati da schizzato psicopatico alternato a quel modo di fare da casinista e amicone con il pubblico...loro piacciono per la musica, tutt'altro che banale o modaiola, e per la loro semplice attitudine nel disegnare stati d'animo in bilico fra la rivolta, la fragilità e la passione con grande efficacia.
"No false pride, no fashion, no fake set of values"
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lunedì 8 settembre 2008
Chimaira in studio
Stanno lavorando in studio per il loro prossimo lavoro, come si può vedere dal loro blog dedicato a seguire le sessioni di recording:
http://www.chimaira.com/studio
Mi ha fatto particolarmente sorridere il fatto che alle canzoni hanno dato un titolo provvisorio in tema di south park, vedi qui.
..come qualcun altro, oramai da anni, fa regolarmente anche se non in tema south park.
martedì 2 settembre 2008
Protest the Hero - Fortress
Fortress si intitola questo album dei Protest the Hero ed è sicuramente uno dei migliori ascolti che ho fatto in questo 2008, nonostante io abbia acquistato anche Abuse yourself dei Mode D'Emploi.
Descriverli non è particolarmente difficile secondo me: un pizzico di The fall of troy per qualche vaga melodia della voce quando canta pulito, spruzzatine di metalcore (di quello giusto) quà e la ma non troppo, forti dosi di The human abstract per le chitarre e per qualche stacchetto un pò "prog", il tutto mischiato con post-hardcore (termine che non ho mai capito esattamente cosa voglia dire ma che mi piace usare molto) e una bozza di math-core da berci addietro.
Per fortuna che era facile descriverli.
Questi tizi, hanno diviso il palco con gruppi molto differenti tra loro, dai Death By Stereo ai Dragonforce, passando da Korn, Nofx, Avenged Sevenfold e God Forbid... praticamente mancano solo i Broken Dolls poi hanno passato tutti i generi musicali.
Non sto a descrivere l'album canzone per canzone, dico solo che se vi piace la roba molto tecnica, tipo alla Between the buried and me mischiata a ad una voce molto varia e ad un tiro da paura, questo cd fa per voi, se ascolate gli Zero Assoluto invece no... e comunque post-hardcore, sempre.
lunedì 1 settembre 2008
se c'è una roba da sapere..
Thursday / Envy
Split
September 15, 2008
Temporary Residence Ltd.
anche se non è un vero e proprio disco, ho come il presentimento che finirà nella mia top 10 annuale...
Split
September 15, 2008
Temporary Residence Ltd.
anche se non è un vero e proprio disco, ho come il presentimento che finirà nella mia top 10 annuale...
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