lunedì 15 settembre 2008

The haunted: live @ Rolling Stone 13/09/08

E' saltata la data dei Twisthead a Legnago, per cui ci siamo fiondati in quel di Milano sabato 13 per assistere al concerto del mio gruppo preferito del momento i The haunted.
Il concerto faceva parte del progetto "Live Across" di Milano e consisteva in un periodo di qualche giorno in cui, acquistando un solo biglietto a 10 euro, si poteva assistere agli show in più locali della città nella medesima sera: a questo punto poteva risultare anche comprensibile che, per quella cifra, metalheads e appassionati di generi simili avrebbero potuto riempire una location storica come il Rolling Stone per un gruppo internazionale come i The Haunted e invece... locale semivuoto ( e per "semivuoto" intendo 3/4 del locale vuoto!).

























































Se inizialmente la cosa mi ha lasciato un pò perplesso, forse un pò deluso anche, mano a mano che passava il tempo mi rendevo conto che la bellezza dello show era proprio quella di essere "pochi intimi" e vedere Peter Dolving e Co. gasarsi e suonare come se fossero davanti ad un'arena sold out: a dimostrazione dell'attitudine e della sincera passione dei nostri 5 sul palco, basta leggere il ringraziamento per i fans accorsi allo show di Milano, scritto sulla loro pagina my space, respect.
Anche se noi presenti penso non avessimo superato le 100-120 presenze, regolarmente partiva in coro il grido "Haunted! Haunted!", tutti cantavano le canzoni, a me è venuta l'emicrania dopo 2 canzoni che ho provato a cantare come fa Dolving... lui invece la voce ce l'aveva, eccome.
Apre lo show l'intro di chitarra di The premonition, con una base registrata, poi loro attaccano al volo con The flood e The medication tratte dall'album The dead eye, e subito scatta il pogo, circoscritto ma c'era.
Dopo mi sembra siano passati per un attimo a Revolver con 99, e di nuovo al penultimo lavoro con The crowning, The reflection, la stupenda The fallout.
Non ricordo l'esatto ordine delle canzoni ma mi ricordo bene che hanno sparato in scioltezza la memorabile In vain, tratta dal primo album, poi momento di macello assoluto con No compromise e All against all (Revolver), D.O.A. da One kill wonder.
Dell'album che sta per uscire, Versus, disponibile in streaming ancora per un pò sulla loro pagina myspace, ci hanno sbattuto in faccia Moronic Colossus (che ne è il singolo), e Trenches che per ora è la mia canzone preferita fra quelle nuove...prossimamente scriverò qualcosa, appena si può... poi le diaboliche Dark intentions e Bury your dead a conclusione dello show.
I The haunted suonano bene (anche se Jensen aveva qualche problema con le spie e suonava con una testata cassa Randall che ronzava un tantino), loro non sono spettacolari sul palco, non saltano di quà e di là come forsennati anche se Peter Dolving fa sempre il suo sporco show con quelle espressioni degli occhi rovesciati da schizzato psicopatico alternato a quel modo di fare da casinista e amicone con il pubblico...loro piacciono per la musica, tutt'altro che banale o modaiola, e per la loro semplice attitudine nel disegnare stati d'animo in bilico fra la rivolta, la fragilità e la passione con grande efficacia.

"No false pride, no fashion, no fake set of values"


3 commenti:

nicolat ha detto...

bella tebba!
ma te eri venuto anche a vederli al vecchio estragon? tour di revolver credo..

Teba ha detto...

certo che c'ero.
Poi gli ho visti con albe al metal day di trento anche...

Teba ha detto...

questa è stata la scaletta esatta:
http://www.flickr.com/photos/30668441@N08/2867433504/