Dopo lo stop di qualche anno, dovuto più che altro ai cambi di formazione ed etichetta, tornano produttivi al 100% i PTW, arrivando al secondo album nell' arco di due anni scarsi.
"Versions" uscito nel 2007, era di per se una bomba, soprattutto per i suoni più ricercati e il songwriting più maturo; spostava il tiro dal metal-core/post-hardcore, verso un suono più rock e più elaborato."The Tropic Rot", conferma di fatto il cambio di marcia e porta alla luce appieno le capacità di questi nuovi PTW, lasciando indietro chi voleva il buon vecchio chugga chugga metalcore stra scontato (che ormai lo suona pure il figlio 12enne della milf che sta nell'appartamento accanto...). Resta comunque garantito quel sapore di violenza misto a disperazione, che caratterizza un po' tutti i loro dischi, dato dalle chitarre ancora più cupe e batteria profonda, a ricreare un muro che ti si schianta in fronte.
L'apertura del disco è affidata a "exist underground" pezzo lento con chitarre apertissime, e melodie spezzate di punto in bianco dall' incredibile voce di Jeffrey Moreira. Il disco continua con "sparks it will rain" che ha un piglio più rock se volgiamo, uno dei miei pezzi preferiti. Con "pamplemousse" e "when you loose i lose as well" provano a sperimentare con arrangiamenti un po' insoliti, voce pulita e aperture melodiche. "antartica inside me" è un pezzo strutturato per mettere l'ansia, i cambi di ritmo mi hanno fatto perdere lucidità. Altro pezzo degno di nota è "makeshift clay you" con un tu-pa-tu-pa che dal vivo farà la sua figura.
In sostanza, a mio parere un gran disco che merita di essere ascoltato per bene e studiato per capirne le più oscure sfumature, perché è il caso di dirlo, qui il primo boccone è duro a mandar giù..
Pare che suonino niente meno che al sabotage bar di Vicenza il 30 ottobre... mica male, dal momento che è a meno di un'ora da casa.
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2 commenti:
Adesso lo ascolto...
occhio che hai scritto "pison" the well...
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