Attraversato il ponte che collega Malmo a Copenhagen, io e il mio fidato compagno di viaggio ci dirigiamo con tutta fretta dalla stazione della capitale danese al Vega, il locale che ospiterà il concerto dei Bloc Party. Con nostra immensa sorpresa scopriamo che il gruppo spalla ha gia suonato (sono solo le 9), tempo di una birra e una sigaretta ed eccoli entrare. Il concerto è sold out già da un mese, guardo con ammirazione le biondone danesi e il quartetto di Londra inizia con Ares, prima canzone dell'ultimo album Intimacy. Sono scettico, non ho apprezzato molto l'ultimo lavoro della band, ma ammetto che dal vivo, vuoi per l'atmosfera, la bravura dei musicisti e la mia eccitazione, è tutta un'altra cosa. Il pubblico è molto caldo, la security mi accoglie sorridente dopo uno stage diving e i Bloc Party stanno davvero spaccando. Si sussegono canzoni che spaziano tra i 3 lavori della band, tra cui Positive Tension, Song For Clay, Like Eating Glass e Mercury. 2 bis per l'agitato pubblico e poi una trionfale chiusura con Flux. Matt Tong, il batterista, loda le bellezze locali ma ammette che la birra costa troppo. Questo è forse l'unico neo della serata.
Che dire, perfetti e coinvolgenti, un grandissimo show.
Ora si torna in Italia, dove Dio non è lo stato ma un amico immaginario, i politici sono immuni e costruire un ponte tra 2 regioni ( non 2 stati), è un'utopia.
Adesso si va tutto dannatamente storto.
5 commenti:
ma va cagar frama..
cacchio lo insulti? a me il post è piaciuto.
frama=emo
va cagar teba.. anche a me il post è piaciuto.. solo che non capisco il sarcasmo sull'italia a fine pezzo. I danesi ie molto pezo dei leghisti.
perchè?
lega nord = italia, forse?
va a cagar duro
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